Descrizione
La Leggenda
Il 21 settembre 1468 la vergine apparve a Giovanni Zelo, un barcaiolo di Ponso che da Padova stava ritornando a casa. Raggiunta Este sul far della sera, l’uomo s’era fermato a dormire in barca sotto il ponte del Borini. verso mezzanotte fu svegliato da una voce femminile che per tre volte lo chiamò. L’uomo vide due belle Signore che gli ingiunsero di seguirle. Trovato stranamente abbassato il ponte levatoio della città, si incamminarono verso la campagna dove, in località Tresto , una delle due Signore si sedette sulla riva di un fosso e disse all’altra di andare a prenderle un grappolo d’uva; quindi chiese a Giovanni se la conoscesse. Alla sua risposta negativa ella soggiunse che era Maria, la Madre di Dio, invitandolo poi a non bestemmiare e ad adoperarsi affinché su quel luogo le fosse edificata una chiesa secondo il disegno e le misure che le illustrò. Ma Giovanni le obiettò che a causa della sua povertà e della sua ignoranza non sarebbe stato creduto. Allora Maria gli dette un coltello, ingiungendogli di conficcarlo nel terreno e poi di toglierlo: il veggente ubbidì, e quando tolse la lama dal terreno zampillò del sangue. Dopo averlo benedetto, la Madonna scomparve con la Sua compagna. Il giorno seguente Giovanni, timoroso di non essere creduto, non eseguì i comandi ricevuti, ma si confidò solo con tre amici. Persa la sua tranquillità, alla fine si recò con alcune persone al Tresto, dove provò a conficcare il coltello nel terreno, ritraendolo bagnato di sangue. Altri vollero provare: gli increduli non riuscivano a smuovere la lama dal terreno, mentre gli altri la ritraevano insanguinata. L’evento miracoloso, più volte rinnovato, convinse tutti adoperarsi per erigere il tempio richiesto. Giunti a metà dell’opera, a causa dell’eccezionale siccità che aveva colpito la zona, venne a mancare l’acqua. Tutti invocarono allora il soccorso di Maria, la quale fece zampillare accanto all’edificio una fonte che nel corso dei secoli risanerà molti ammalati.
Notizie tratte dal libro:”Apparizioni mariane”, di M.Gamba. Ed.Segno
Santuario della Madonna del Tresto
Nel luogo della miracolosa apparizione mariana al barcaiolo Giovanni di Bartolomeo Zielo da Ponso la notte del 21 Settembre 1468, in località Tresto, attuale frazione del Comune di Ospedaletto Euganeo fu costruito il complesso del Santuario del Tresto. Il toponimo della frazione, Tresto o Tresti, è di origine romana e sembra ricollegarsi alla distanza che intercorre fra questa località ed Este, derivare, cioè, da una corruzione dell’indicazione Tres milia (ab Urbe) Atheste. Nel 1469 la chiesa, il campanile ed il monastero esistevano già, costruiti grazie alle offerte dei fedeli.
La custodia del luogo fu affidata ai monaci agostiniani di S. Girolamo da Fiesole. Gli edifici subirono nei secoli diverse ristrutturazioni e furono notevolmente ampliati, comprendendo stalle, scuderie, granai ed un’osteria per la sosta dei viandanti. Nel 1669, divenuto proprietà del Seminario di Padova, il Santuario rimase meta di pellegrini e le celebrazioni religiose furono sempre frequentate sia dai fedeli di passaggio che dalla popolazione residente nei dintorni Per venire incontro alle necessità dei fedeli, dietro richiesta dei capifamiglia della zona, la chiesa fu eretta a curazia (1927) ed infine, nel 1930, divenne parrocchia autonoma. Simile nelle sue linee originarie a quella di Monteortone, la chiesa possiede oggi cappelle laterali ed altari aggiunti in epoche successive, che ne hanno stravolto l’aspetto: l’altar maggiore ad esempio, acquistato da Venezia, proviene da una chiesa demolita. Nel Santuario della Madonna del Tresto è conservata una notevole collezione di ex-voto, splendidi esempi di arte popolare, databili dalla fine del Quattrocento fino a tutto il secolo scorso. Si possono ammirare inoltre: una preziosa corazza di ferro, donata dal nobile Bonifacio de’ Rossi miracolosamente guarito da una ferita riportata in battaglia; la bellissima pala della Madonna del Tresto, opera attribuita a Jacopo da Montagnana (1140/90); le pale di Sant’Antonio e San Giuseppe, di Francesco Zanella, pittore padovano allievo del Ferrari (1637 / 717). Di notevole interesse sono anche la quattrocentesca pala con lunetta, posta sopra l’altare della prima cappella a sinistra, attribuita al Bissolo, ed il ritratto del vescovo Gregorio Barbarigio, fondatore del collegio dei Nobili, opera dello Zanchi (1639 / 1722).
Modalità d'accesso
Luogo privo di barriere architettoniche ed accessibile a tutta la cittadinanza.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 11 marzo 2024, 15:00