Storia del Comune
Pagina dedicata interamente alla storia del comune
Ultima modifica 11 marzo 2024
Ospedaletto appartiene al comprensorio di Este ed alla Provincia di Padova. Tracce di antichi insediamenti preistorici trovati a Palugana ed ai Dossi attestano che il territorio comunale fu abitato da popolazioni paleovenete: le terre furono poi bonificate dai romani, che le suddivisero in centurie e le assegnarono ai veterani della battaglia di Azio. Gli archeologici ipotizzano l’esistenza di alcune vie, probabilmente costruite a partire dal I° secolo A.C.: in particolare, tra le attuali frazioni Tresto e Palugana, doveva passare la strada che congiungeva Este al veronese. I toponimi di molte località della zona sembrano voler indicare l’esistenza di acquitrini. Lo stesso nome di Palugana, benché di dubbia etimologia, indica sicuramente una palude: segno che i lavori di contenimento delle acque, iniziati dai romani a difesa di campi e strade, furono abbandonati nei secoli successivi. Il territorio si spopolò, i campi furono abbandonati e le foreste presero il sopravvento. La rinascita cominciò durante l’alto Medioevo: le terre venivano percorse da viandanti diretti verso i maggiori luoghi di culto (Roma, la Terrasanta o San Giacomo di Compostella), che necessitavano di luoghi di sosta e ricovero.
Per sovvenire ai loro bisogni, il ricco inchelbaldo fece dono al vescovo di Padova di un appezzamento di terreno in una località denominata Rotta di Sandalo, al fine di costruirvi un “hospitium” Ospedaletto dedicato a San Giacomo ed affidato ai monaci “ospedalieri” (1162). Per più di un secolo il villaggio che si era venuto formando intorno all’hospitium fu denominato S. Iacopo de Hospitaleto, in onore del Patrono, protettore dei pellegrini. Alle fine del Duecento fu costruita una seconda chiesa dedicata a S. Giovanni Battista, che sostituì la prima dedicata a S.Giacomo, rovinata ed ormai caduta in disuso: da questo momento in poi la località è citata come S.Giovanni Battista de Hospitaleto o più semplicemente Hospitaleto. Solo dopo l’Unità d’Italia il Comune venne rinominato assumendo l’odierno toponimo di Ospedaletto Euganeo. Le vicende storiche di Ospedaletto hanno seguìto gli alterni destini dei villaggi della bassa padovana, percorsi da truppe estensi, ezzeliniane, scaligere e carraresi, prima di confluire nel vasto dominio della repubblica di Venezia; il lungo e pacifico governo della Serenissima, interrotto solo dalla dolorosa invasione delle truppe inviate contro Venezia dalla lega di Cambray, si concluse con la nota conquista di Napoleone e l’arrivo degli austriaci. Il Comune ha tradizionalmente basato la propria economia sull’agricoltura. L’attuale strada statale, che divide l’abitato in due, segna il confine tra la zona settentrionale, legata alle attività contadine, e quella meridionale, da secoli abitata da artigiani, falegnami e carpentieri. Al centro è situata la zona industriale, con negozi e servizi. Gli antichi ritmi della vita contadina, il tessuto urbano del Comune di Ospedaletto è stato stravolto, dopo la seconda guerra mondiale, dal rinnovamento portato dal progresso: gli edifici hanno mutato aspetto e funzione, le strade sono state modificate. Le frazioni sono ben illuminate e collegate fra loro. Sono scomparsi i sentieri, le scorciatoie; gli acquitrini sono stati prosciugati ed i campi, lavorati da pochi uomini e molte macchine, non sono più animati dai casoni dal tetto di paglia. Tutto il mondo è mutato, assumendo nuovi ritmi scanditi da nuovi suoni: gli antichi attrezzi agricoli sono spariti, i pozzi e le mangiatoie sono ora riutilizzati per abbellire i giardini di case e villette. La bella chiesa cinquecentesca di Santa Croce dalla pianta a croce latina, fu costruita come semplice cappella e dotata di una piccola casa canonica. Divenne cappella cimiteriale e fu dotata di un primo campanile: in seguito il presbiterio fu prolungato ed adibito a sacrestia. Nel 1640 fu innalzato l’attuale campanile.